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E-commerce: come impostare una strategia di internal linking efficace

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Pubblicato il 02 Settembre 2020
Momento della lettura: 8 minuti

I link su una pagina web possono essere interni (quando l’utente naviga tra le pagine dello stesso dominio) o esterni (cioè quando chi naviga, cliccando un collegamento, viene indirizzato in una risorsa di un altro sito web).

Nell’ambito della SEO i link sono un elemento di grande discussione: in molti casi, infatti, si tende a dare importanza solo ai link esterni (i cosiddetti backlink), ossia quelli che permettono di passare link juice allo scopo di aumentare il trust del sito target.

In realtà anche una buona strategia di internal linking apporta numerosi vantaggi in termini di posizionamento e di user experience, e far passare in secondo piano questa attività è un errore da non commettere assolutamente!

Ecco i consigli di Monica Brignoli, Senior SEO Specialist presso la Fattoretto Agency, per definire una strategia efficace.

Link interni

Perchè ottimizzare i link interni?

Ottimizzare la struttura di link interni apporta numerosi vantaggi.

Dal punto di vista della user experience, grazie ai link interni, è possibile indirizzare gli utenti ai propri contenuti-obiettivo, ovvero alle pagine di approfondimento più importanti del sito o verso quelle che consentono la conversione.

Ad esempio, se l’utente sta leggendo un articolo che tratta di SEO per e-commerce, sarà potenzialmente ben disposto a cliccare su un link che punta verso un altro contenuto affine, che può essere l’articolo di un blog correlato, oppure la pagina di un’agenzia che vende il prodotto/servizio specifico.

Ma non solo. Un’architettura di link interni ben strutturata è fondamentale anche per i motori di ricerca: permette ai crawler di muoversi agevolmente da una pagina all’altra del sito, apportando benefici all’indicizzazione dei contenuti.

Grazie ai collegamenti interni, infatti, Google è in grado di capire quali sono le pagine più importanti e di scoprire la presenza di eventuali nuove risorse che non aveva mai scansionato prima.

Infine, i collegamenti interni aiutano a distribuire la link equity (l’autorevolezza che viene trasferita, da una pagina all’altra, attraverso un link) nel sito. Il collegamento da una pagina autorevole verso un’altra, infatti, può essere interpretato come un voto di fiducia per la pagina collegata e trasmette valore.

Ovviamente, questo valore dipende da una serie di fattori, come per esempio l'autorevolezza della pagina di collegamento, la pertinenza dell'argomento, lo stato HTTP e altro.

Considerate che i motori di ricerca attribuiscono ad ogni sito un certo “crawl budget”, che sarà tanto maggiore quanto più il sito in questione è considerato rilevante. Ecco perché bisognerebbe cercare di sfruttare al meglio l’ottimizzazione dei link interni (evitando di sprecare link equity con collegamenti verso pagine poco importanti).

Link juice

Quali sono i principali fattori per determinare l’efficacia dei link interni?

I fattori per determinare l’efficacia dei link interni sono: 

  • La posizione del link interno

John Mueller ha affermato che la posizione di un link all’interno di una pagina web è praticamente irrilevante ai fini del posizionamento organico. Tuttavia, questo fattore influisce dal punto di vista della user experience.

Un link inserito all’interno di un menù di navigazione, di una breadcrumb o tra le prime righe del main content, infatti, ha più rilevanza visiva, e quindi più possibilità di essere cliccato. I collegamenti ipertestuali inseriti nella sidebar o nel footer, invece, hanno un CTR nettamente inferiore.

  • La formattazione del link

Il colore del collegamento ipertestuale è una componente che, per quanto possa sembrare banale, non va sottovalutata. Capita frequentemente di leggere testi apparentemente privi di link, e di accorgersi della loro presenza solo perché il cursore del mouse in overlay cambia forma.

Per un'efficace strategia di internal linking, dunque, un elemento da non sottovalutare è proprio la formattazione del link: se l’utente non visualizza il link, molto probabilmente tenderà ad abbandonare la pagina su cui era atterrato, portando a un aumento della frequenza di rimbalzo e, ad una diminuzione delle conversioni.

  • La pertinenza dell’anchor text

L’anchor text è la porzione di testo visibile del link. Google valuta attentamente questo fattore, per comprendere meglio il contesto, di conseguenza è fondamentale prestare la massima attenzione alla scelta della parola chiave utilizzata in fase di ottimizzazione.

Innanzitutto, l’utente va spinto a cliccare su quel link per proseguire l’approfondimento sui contenuti d’interesse, quindi meglio essere diretti ed espliciti, piuttosto che restare sul generico “clicca qui”.

In generale potrebbe senso utilizzare come anchor text una parola chiave per cui si desidera posizionare la pagina target, ma per evitare che tale attività sia percepita come spam agli occhi del motore di ricerca, si consiglia di variare l’anchor tra le pagine, mediante l’utilizzo di sinonimi o keyword LSI (Latent Semantic Indexing).

Link interni

Una strategia di internal linking efficace deve quindi basarsi su link ben visibili, ottimizzati (pur mantenendo uno stile naturale) e ben strutturati. Inoltre, bisogna fare attenzione a non aggiungere l’attributo rel=”nofollow” ai link interni che portano a pagine per cui si desidera essere posizionati e non inserire i link all’interno di codice javascript.

Se l’attività di internal linking viene pianificata a regola d’arte da un buona agenzia SEO per e-commerce, allora vi sono i presupposti per convogliare quanto più trust e traffico possibile verso le pagine di interesse.

 

Ottimizzazione dei link interni: come impostare la tua strategia

1. Organizzare i tuoi contenuti

Il primo passo per curare la strategia di internal linking è assicurarsi che nel sito i contenuti siano organizzati in modo gerarchico: al vertice sarà posizionata la home page (la pagina più autorevole), mentre le categorie saranno distribuite in ordine di importanza crescente.

L'obiettivo è quello di ridurre il numero totale di collegamenti che si verificano tra una pagina e l’home page. Le pagine posizionate ad un click dalla home page, infatti, saranno percepite come le più importanti dai motori di ricerca.

Inoltre è bene fare attenzione alle pagine orfane, ovvero a quelle che non hanno alcun collegamento nel sito. Se hai pianificato bene la tua nuova struttura, l’aspetto dei link interni dovrebbe assomigliare ad una piramide e questo punto basterà considerare la modalità di collegamento tra le singole sezioni.

alberatura

Esempio di alberatura di un sito web

Per far questo è fondamentale utilizzare al meglio il menù di navigazione principale: è necessario inserire le categorie merceologiche principali, e sfruttare il mega menù per offrire vie alternative di navigazione.

Ad esempio, puoi mettere in evidenza i top brand, le sottocategorie, i prodotti di punta ed eventuali altre pagine (gli abbinamenti nel caso di un e-commerce di vestiti o di vini).

In secondo luogo andrebbe inserita una breadcrumb: le “briciole di pane” sono sequenze testuali inserite in alto alla pagina che consentono all’utente e al motore di ricerca di comprendere il percorso di link seguito per arrivare alla pagina.

 

2. Inserire link contestuali

Tra le altre strategie di internal linking rilevanti figurano i collegamenti contestuali, ovvero i link inseriti all’interno dei contenuti (ad esempio una pagina web, una landing page, un articolo di blog), che rimandano a risorse pertinenti e correlate.

La pertinenza in questo caso è fondamentale, perché i collegamenti irrilevanti interrompono il flusso di navigazione e provocano un rimbalzo dalla pagina. Inoltre è fondamentale controllare che le pagine web non contengano collegamenti interrotti (broken link), che restituiscono un errore 404.  

 

3. Inserire link interni a prodotti correlati

All’interno di un e-commerce è fondamentale curare anche i collegamenti ipertestuali inseriti all’interno delle schede prodotto, ad esempio una carrellata dei prodotti della stessa categoria merceologica o dello stesso brand, oppure prodotti correlati e già visti in precedenza.

Questa scelta consente di aumentare le vendite e la cifra del carrello medio, offrendo al cliente la possibilità di aggiungere facilmente al suo ordine ulteriori articoli.

Prodotti simili

Fonte: Zalando

4. Gestire i link relativi ai filtri di navigazione

Infine, è fondamentale gestire i link relativi ai filtri di navigazione. Nel caso il sistema di filtraggio vada a generare query strings, ovvero pagine parametriche inutili ai fini SEO, è bene inserire un attributo rel=nofollow e gestirle per escluderle dall’indicizzazione.

Nel caso vadano a generare pagine statiche, ottimizzate lato SEO, è bene valorizzare quei link interni.

 

Suggerimenti bonus per effettuare un’attività di interlinking avanzata:

  • La creazione di una sitemap HTML (ad esempio glossari, FAQ, guide) contenente le pagine più importanti del sito, ad un click dalla home page. Questa mappa potrà essere linkata all’interno del footer, magari inserita mediante una breve descrizione.
  • La creazione di una matrice di link nel pre-footer o nel footer, costituita dalle categorie più rilevanti o dai prodotti di punta, in base a posizionamenti (o potenziali parole chiave da posizionare), traffico o stagionalità delle ricerche.

 

L’internal linking di Zalando: un caso pratico

L’esempio più apprezzato quando si tratta di dare un’occhiata alle strategie SEO è quello di Zalando. Oltre ad aver lavorato molto bene a livello di strutturazione dell’alberatura e gestione dei filtri (targettizza le long tail, rendendo statiche le pagine di filtro relative a taglia, brand e colore) utilizza un’ottima strategia di internal linking, curandola a livelli quasi maniacali.

Già nel menù principale, grazie ad un mega menù creato ad hoc, offre diverse vie di navigazione: è possibile accedere direttamente alle categorie merceologiche, ai top o nuovi brand, ai prodotti in evidenza o ai must have di stagione e alle guide allo shopping:

Zalando

Già in home page inserisce diversi collegamenti interni verso gli articoli in saldo, gli articoli consigliati, articoli top in base a diverse collezioni (“articoli sostenibili”, “articoli dal carattere grintoso”, “prodotti con stampe romantiche”, “grandi classici”...) e idee di stile.

Nel pre-footer costruisce una matrice di link dinamica, inserendo una cinquantina o una sessantina di link verso le categorie o sottocategorie top. Ad esempio se mi trovo nella home “donna” ci sono circa una trentina di link verso i top brand di categoria e una trentina di collegamenti verso le sottocategorie principali e le tendenze del momento:

Matrice di link

Nel footer inserisce anche una sitemap HTML sottoforma di glossario, rinominata “ABC della moda”, dove vengono inserite tutte le pagine ad un click dalla home page ordinate per lettera alfabetica:

Glossario di moda

Infine, Zalando cura molto bene il testo inserito all’interno delle categorie, inserendo almeno una decina di link contestuali. Si veda ad esempio:

Link contestuali

 

Ovviamente, è bene osservare quello che fanno i top competitors, ma per ottenere risultati tangibili bisogna anche ricordarsi di usare la propria testa, adattando la strategia al singolo caso specifico.

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